A Nairobi World Friends c’è da lungo tempo, l’Ong italiana è nata qui nel 2001. Nel 2008 ha fondato il Ruaraka Uhai Neema Hospital che è diventato un punto di riferimento per la pediatria e la maternità, con 70 posti letto, e un reparto specializzato nella riabilitazione e fisioterapia anche per bambine e bambini con patologie gravi come le paralisi celebrali o l’autismo.
È attivo un pronto soccorso che riceve circa dieci persone al giorno provenienti dagli insediamenti informali e un servizio ambulanza che si è rivelato molto utile soprattutto sotto pandemia.
Ma il lavoro della Ong prosegue molto anche nei presidi medici dentro le zone più povere della città come a Korogocho dove gestiscono il Nutritional Project presso la Tumaini Clinic, per cercare di intercettare le donne in gravidanza e le neo-mamme: “Intervenire sulla malnutrizione significa migliorare le condizioni di salute complessive e promuovere buone pratiche in ambito igienico ed alimentare.” – spiega Winny Atieno, la nutrizionista che coordina lo staff.
In un altro insediamento informale, poco distante da lì, c’è il Dandora II Health Center, struttura della sanità pubblica kenyana completamente gratuita, dove Medicus Mundi Italia è presente con il progetto Born to be healthy per la prevenzione della trasmissione mamma-bambina/o e il contrasto alla diffusione dell’Hiv a livello comunitario. Fondamentale in questo percorso è il ruolo delle “mentor mother”, donne positive e in trattamento che si impegnano in prima persona come operatrici sanitarie comunitarie sia nei centri di salute sia andando porta a porta.
“Quando capisci che stai per trasmettere il virus anche al feto che porti in grembo – racconta Rose una delle mentor mother – capisci che devi proteggerlo meglio di quanto non hai fatto con te stessa”.
Nairobi, 13 settembre 2023
